I Chakra: Radici

Sistema Cristallino: Amorfo

Pianeta governatore: Plutone 

L’Ossidiana è una delle pietre che a differenza degli altri cristalli di radicamento conduce verso il viaggio interiore per eccellenza, portando fuori ciò che è rimasto sedimentato nell’inconscio.

Non a caso la definisco una pietra plutoniana. Tutte le pietre radicanti sono plutoniane per me, ma l’ossidiana in modo particolare compie lo stesso viaggio di Dante negli inferi per riscoprire sé stesso.

Ecco perché quando su Instagram parlo di Inferi non mi rivolgo mai agli aspetti satanici comunemente noti, o all’oscurità in senso malevolo, ma mi rivolgo agli inferi come viaggio utile d’esperienza per riscoprirsi.

Meditare con l’ossidiana permette di prendere contatto con i propri punti psicologici in ombra. È una finestra per guardare dentro noi stessi.

Prendere contatto con le parti ombra significa ritrovare conseguentemente la luce.

È necessario essere preparati e pronti per utilizzare l’ossidiana (non a livello di chissà quale iniziazione sciamanica, intendo pronti in termini di forza di volontà), perché può far venir fuori memorie che forse sono state messi lì per un motivo: indubbiamente per paura. Però sappiate che estrapolarle da dentro di noi può essere si pesante, ma il peso del lingotto di ferro, se ben gestito, può tramutarsi nel peso di una piuma.

È un cristallo utile ai veggenti come veicolante per le loro intuizioni (facilita il processo di estrapolazione delle visioni) e come pietra protettrice durante le loro sedute. Non a caso molti dei tavolini da divinazione sono in pietra d’ossidiana nera.

Cristallo utile anche per i viaggi temporali per chi intende proteggere e acuire la propria chiaroveggenza ed è la pietra giusta per chi intende destrutturare vecchi schemi mentali.

Ottima per i terapeuti olistici quando sono tesi a lavorare con le energie più profonde della psiche al fine di affrontare il viaggio in totale sicurezza insieme al proprio paziente.